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Chirurgia

Consigli generali dopo la chirurgia

Informazioni preliminari
  • Prima di sottoporsi alla chirurgia spinale si dovrebbe iniziare a pianificare il recupero postoperatorio. Maggiore è la forma fisica prima della chirurgia, migliore sarà il recupero. È indispensabile discutere con il chirurgo e l'equipe ospedaliera problemi come salire e scendere le scale, tornare a guidare e riprendere il lavoro e l'attività fisica.
  • Ogni paziente è diverso! Le precise misure per accelerare il recupero postoperatorio dipendono molto dalla malattia e dall'operazione in questione. I chirurghi hanno idee molto diverse sulle misure da adottare o meno, quindi bisogna accertarsi di chiedere informazioni.

Di seguito sono riportati alcuni orientamenti generali relativi alle operazioni spinali più comuni.
  • Il movimento precoce è salutare. Impedisce di diventare troppo rigidi e riduce il rischio di complicanze come la formazione di coaguli di sangue nelle gambe. Dopo l'operazione si proverà molto dolore e quindi il controllo di quest’ultimo, seguendo le indicazioni degli operatori sanitari, aiuterà a muoversi più facilmente.
  • Il tempo trascorso in ospedale sarà più lungo o più breve, a seconda della chirurgia e del paziente. Alcune operazioni per il dolore da compressione nervosa non destabilizzano la colonna vertebrale e quindi ci si può muovere tranquillamente senza il rischio di farsi male. In operazioni comuni come discectomia o decompressione, il ricovero può durare poco tempo, ad esempio una notte oppure un giorno o due. Alcune cliniche spinali eseguono la decompressione chirurgica dei nervi in regime di day hospital. Generalmente, più estesa e complessa è la chirurgia, più lunga sarà la degenza ospedaliera. È necessario discutere i dettagli con il medico e l'equipe dell'ospedale, come ad es. il fisioterapista, che sono sempre disponibili ad aiutare affinché il paziente si riprenda il prima possibile.
  • Tornare alla guida è generalmente sicuro quando si cammina bene e si ha confidenza con il movimento. Questo varia da paziente a paziente e dipende anche dalla chirurgia. Un paziente giovane e in forma, sottoposto a una semplice operazione di discectomia, potrebbe tornare in sicurezza alla guida e al lavoro, a seconda del tipo di lavoro, entro due settimane. Un paziente anziano dopo una procedura più estesa avrà bisogno di un tempo maggiore, più spesso compreso tra 6 e 12 settimane.
  • Alcuni tipi di sintomi algici possono persistere dopo la chirurgia. Se prima dell'operazione era presente una nevralgia, il recupero potrebbe richiedere più tempo. In generale, per capire se la chirurgia è stata utile devono passare circa 6 settimane. La nevralgia non sempre si risolve completamente. I sintomi di intorpidimento possono richiedere molti mesi per migliorare e talvolta non passano mai.
  • Prima della dimissione, assicurarsi di aver ricevuto tutti i consigli necessari! Di solito prima della dimissione dall'ospedale, l'equipe sanitaria prepara il paziente in modo da poterlo dimettere in sicurezza. Ciò può comportare la necessità di valutare come cammina, sale e scende le scale, e consigliare l'uso di eventuali ausili per la deambulazione e per il bagno.

A cosa stare attenti
  • Le complicanze dopo la dimissione ospedaliera sono fortunatamente rare, ma capitano.
  • L'aumento del dolore e dell'arrossamento della ferita, e un incremento nella temperatura corporea possono indicare un'infezione; in tal caso, si consiglia di consultare il più presto possibile un medico per ricevere rassicurazione.
  • Se, dopo la chirurgia, la nevralgia si ripresenta o prende una forma diversa, è consigliabile rivolgersi a un medico.
  • Un nuovo esordio di difficoltà nell'urinare, in particolare se associato a intorpidimento perianale o anale, deve essere valutato da un medico con una certa urgenza, cioè entro 24 ore.
  • Lo sviluppo di dolore o gonfiore del polpaccio o della gamba potrebbe segnalare la presenza di un coagulo di sangue (trombo-embolia venosa) e richiedere un trattamento. In questo caso si raccomanda di consultare un medico.

Discectomia lombare

Questo tipo di chirurgia viene normalmente eseguito per i pazienti che soffrono di nevralgia di una gamba (sciatica). La sciatica è comune nei pazienti tra i 30 e i 50 anni. In questo gruppo di pazienti, è solitamente dovuta al prolasso o alla protrusione di un disco ("disco prolassato").

Viene eseguita un'operazione di "discectomia" per rimuovere la parte del disco che provoca la nevralgia lungo la gamba. La "decompressione" è la rimozione dell'osso o dei tessuti molli che comprimono il contenuto del canale spinale. In alcuni casi può essere necessaria una combinazione delle due procedure.

Per microdiscectomia s'intende semplicemente l'uso di un microscopio operatorio, e non le dimensioni dell'incisione o la quantità del disco rimossa. La discectomia con accesso mini-open è la stessa operazione eseguita con lenti d'ingrandimento od occhiali speciali.

La chirurgia spinale per la sciatica è solitamente migliore per il dolore delle gambe, rispetto al dolore dorsale. Tuttavia, può migliorare sia il dolore delle gambe che il dolore dorsale.

La chirurgia con discectomia dà un miglioramento abbastanza rapido dei sintomi, ma comporta alcuni rischi.

I sintomi di intorpidimento o debolezza possono persistere dopo la chirurgia.

Alcuni tipi di prolasso del disco hanno un rischio di recidiva maggiore rispetto ad altri. La chirurgia per il prolasso del disco ha un tasso di recidiva compreso tra il 7% e il 15% in dieci anni. La situazione non varia a prescindere se l'intervento venga eseguito o meno.

La chirurgia è un'opzione migliore quando i sintomi gravi durano da più di 6-8 settimane. Recenti studi hanno dimostrato che attendere almeno quattro mesi dopo l'esordio del dolore dorsale e delle gambe può favorire il recupero e l'esito della chirurgia.

La chirurgia comporta meno rischi ed è più sicura nei pazienti sani e in forma. Al fine di ridurre i rischi, possono essere utili misure semplici come smettere di fumare, perdere peso e migliorare la forma aerobica.

I pazienti anziani possono avere fattori di rischio specifici come le cardiopatie. Se si stanno assumendo compresse utilizzate per fluidificare il sangue, come warfarin, aspirina o clopidogrel, che aumentano i rischi di sanguinamento, è necessario informare l'equipe chirurgica.

I pazienti diabetici hanno generalmente un lieve aumento nel rischio d'infezione, e i nervi nei pazienti diabetici possono non guarire così bene come quelli di altri pazienti.

Il chirurgo discuterà con il paziente i rischi e i possibili benefici della chirurgia specifica.

Stabilizzazione spinale

È un termine usato insieme al termine "strumentazione spinale". In questo caso l'area di fusione viene fissata anche con un dispositivo impiantato, ad esempio un sistema rigido di viti e barre che serve a ridurre il movimento e, possibilmente, ottenere una fusione più solida. Gli impianti, le viti e le barre sono solitamente realizzati in titanio in modo da poter effettuare, in caso di necessità, una RM.

Quando la colonna vertebrale è instabile a seguito di fratture o perdita ossea causata da un tumore, stabilizzare la colonna vertebrale con una struttura interna metallica consente un ripristino più precoce della deambulazione e riduce il rischio che la colonna vertebrale si dislochi e causi dolore.

La chirurgia della scoliosi comporta solitamente la stabilizzazione della colonna vertebrale con barre e viti per mantenerla in posizione riallineata finché non si verificano la guarigione e la fusione dell'osso.

Fusione spinale

Fusione cervicale: la fusione cervicale viene effettuata più spesso per trattare un'ernia del disco cervicale, ma anche per rimuovere gli speroni ossei associati alla stenosi spinale cervicale e all'artrite. La fusione cervicale viene solitamente eseguita con un approccio attraverso la parte anteriore del collo.

Fusione lombare: l'obiettivo della fusione spinale lombare è bloccare il segmento mobile dolente situato nella zona lombare. Questo tipo di chirurgia viene eseguito più spesso per il dolore e l’invalidità conseguenti a discopatia degenerativa lombare, o una spondilolistesi in cui 2 vertebre scivolano l'una contro l'altra. L'articolazione tra 2 ossa viene rimossa e sostituita con un innesto osseo che farà fondere insieme le due ossa. Questo innesto osseo può essere prelevato dall'anca del paziente; in alternativa, si può utilizzare un sostituto sintetico dell'innesto osseo. Nella colonna vertebrale, data la presenza di così tante articolazioni mobili, è verosimile che il paziente non si renda conto della fusione se sono coinvolte solo 1 o 2 articolazioni.
L'approccio alla colonna vertebrale può essere effettuato dalla parte anteriore, da quella posteriore, da entrambe, o dalla parte laterale, a seconda del punto in cui s'intende eseguire la fusione.

Distanziatori per processi interspinosi

La stenosi spinale lombare è comune tra gli individui di età superiore ai 60 anni e la chirurgia per questa condizione è una delle procedure eseguite più spesso sulla colonna vertebrale lombare nell'adulto. Il tunnel in cui il midollo spinale corre attraverso le ossa della colonna vertebrale si restringe a causa dell'usura dei dischi e delle articolazioni della colonna vertebrale, e i nervi che attraversano questo canale ristretto possono essere compressi quando ci si alza o si cammina per una certa distanza; ne conseguono formicolio, dolore, intorpidimento o debolezza di origine nervosa delle gambe (una condizione chiamata claudicazione neurogena). I sintomi si attenuano quando si flette la colonna vertebrale (sedendosi o piegandosi in avanti). Piegarsi in avanti aumenta leggermente lo spazio disponibile per il midollo spinale, alleviando così i sintomi.

Questa è la base razionale per l'uso dei distanziatori interspinosi.

I distanziatori interspinosi sono impiantati tra i processi spinosi, le ossa situate nella parte posteriore della colonna vertebrale, al livello interessato della colonna vertebrale, e agiscono spingendo questo livello a piegarsi in avanti. Questo allevia la pressione sui nervi con conseguente sollievo del dolore a carico delle gambe. Spesso la chirurgia viene eseguita in anestesia locale, ma può anche richiedere l'anestesia generale.

Moltissimi pazienti hanno segnalato un significativo sollievo dal dolore dopo l'impianto di questo dispositivo e l'attuale evidenza dimostra che queste procedure sono efficaci nel breve e medio termine per pazienti accuratamente selezionati, anche se può verificarsi un fallimento che rende necessaria un'ulteriore chirurgia. La selezione dei pazienti deve essere effettuata da chirurghi spinali specializzati, in grado di offrire ai pazienti una gamma di opzioni di trattamento chirurgico.

Sostituzione con disco artificiale

La sostituzione del disco è un'operazione che punta a preservare il movimento. Ogni paziente deve essere valutato attentamente prima dell'intervento perché molti pazienti non sono adatti per la procedura.

Nella colonna vertebrale lombare, questa operazione viene talvolta offerta per il dolore dorsale grave che non è migliorato nonostante i trattamenti che sono solitamente efficaci. Spesso si esegue una scansioneTC per escludere l'artrite delle faccette articolari della colonna vertebrale, perché è verosimile che questa condizione renda inutile l'operazione. La sostituzione del disco nella colonna vertebrale lombare non è più popolare come 10 anni fa. Dopo la chirurgia, i risultati iniziali sembrano essere eccellenti; tuttavia, i risultati a lungo termine non sembrano essere molto diversi dalla fusione spinale per il dolore dorsale. L'operazione viene eseguita sulla parte anteriore della colonna vertebrale attraverso l'addome, o attraverso un lato dell'addome.

Nella colonna vertebrale cervicale, come nella colonna vertebrale lombare, l'obiettivo è imitare la forma e la funzione del disco originale. La chirurgia, che viene eseguita dalla parte anteriore del collo richiede la rimozione del disco malato e l'inserimento di un disco artificiale nello stesso spazio.
EUROSPINE è una società di specialisti della colonna vertebrale appartenenti a varie discipline con una vasta conoscenza delle malattie della colonna vertebrale. I membri della società rappresentano tutte le modalità di trattamento consolidate e accettate delle malattie della colonna vertebrale. Tuttavia, la Società non può accettare alcuna responsabilità per l'uso delle informazioni fornite; l'utilizzatore e i suoi operatori sanitari devono essere ritenuti responsabili della gestione dell'assistenza sanitaria.

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page last updated on 29.11.2018